Sul Kindle, il Nook e gli e-book in generale

Pubblicato: ottobre 23, 2009 in Opinioni opinabili
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Prendo spunto da qui e qui, e nonostante abbia già espresso quello che penso, sulla questione avrei ancora molto da dire. Comincio a ricredermi, però, e iniziamo col chiarire subito una cosa: a me piacciono i gadget tecnologici. Mi ritengo un fanboy per tutto ciò che riguarda personal computer, console da videogiochi e telefoni cellulari. Per la Apple poi soffro di una vera e propria mania.
Ma libri sono un altro discorso, e in questo determinato contesto mi sento un tipo alla vecchia maniera. Sapete perché?
Non credo di essere l’unico ad amarli anche per quello che rappresentano in senso fisico, di possesso. Una bella copertina, il profumo della carta, l’orgoglio di avere in casa una lunga fila di capolavori uno di fianco all’altro, a guardarsi, a toccarsi tra loro quasi fossero persone. Non c’è proprio confronto, per me un libro è prima di tutto un’esperienza sensoriale, da gustare con tatto, vista, odorato. Poi però sei costretto a confrontarti con lo spessore occupato sulle mensole. Ecco, l’ho detto. Lo spessore.
Se c’è una sola cosa che, sono sicuro, in futuro mi creerà problemi, quella è proprio lo spazio. Ecco perché una diavoleria come il Kindle, o meglio ancora il Nook, mi farebbe davvero comodo.
Immaginate uno studente fuori sede, in affitto, senza un tetto stabile sopra la testa. Lo avete presente? Okay. Adesso immaginatelo con una famelica voglia di leggere, diciamo intorno ai 30, 40 libri l’anno, studio permettendo. Ora immaginate cosa può voler dire non avere posto per nuovi libri ed essere costretto a tenere i vecchi dentro degli scatoloni. Immaginate un ipotetico trasloco, con quello che ne consegue in stress e fatiche fisiche (e l’ho già sperimentato l’anno scorso portandomi dietro qualcosa come 250 volumi).
Ora pensate a un apparecchio del genere, a quanto è sottile, leggero e con uno schermo che simula fedelmente il foglio di carta su cui leggere quello che ci pare. Pensate a cosa può voler dire collegarsi a Internet senza fili e scaricare il romanzo che ci piace, appena uscito, senza scomodarsi a cercarlo in libreria, magari a un prezzo più conveniente, e poter fare lo stesso con tonnellate di altri volumi sempre reperibili, sempre a portata di mano dovunque andremo. Pensate ai centinaia di classici fruibili gratuitamente, o magari a vecchi titoli che nessuno più ristampa in copia cartacea, alla facilità di prestarne uno a un amico con un semplice click, e di riceverne altrettanti.
Questo si chiama progresso, ragazzi, ed è chiaro come il sole.
Ma è anche il futuro? Questa è una domanda già più complessa, soprattutto per un mercato difficile e incasinato quale è quello italiano. Perché tralasciando l’ovvio piacere della lettura tradizionale, nonostante l’innegabile comodità di un lettore e-book, per molta gente la barriera linguistica è un problema che fa la differenza, me compreso, e una meraviglia tecnologica come il Kindle al momento offre solo titoli in inglese e non permette di caricarne di propri se non convertendoli in pdf. Il Nook offre un sistema più versatile, ma siamo sempre lì, è la materia prima a latitare in Italia. Di e-book ce ne sono davvero pochi rispetto a quanto può offrirne un colosso come Amazon. E’ un problema di mentalità, di apertura verso nuove strade con tutti i rischi che comporta imboccarle.
Come uscirne? Francamente non lo so, mi pare presto per sbilanciarsi sia per l’uno, sia per l’altro verso. Allora non mi resta che attendere e incrociare le dita, anche se tra non molto potrei non avere altra scelta che adeguarmi o smettere di leggere.

commenti
  1. Valberici ha detto:

    Purtroppo, o per fortuna, occorre adeguarsi e leggere in inglese.
    In italia siamo “attuali” solo riguardo ai pixel delle fotocamere dei telefonini 😦

  2. Luca Centi ha detto:

    Stefano, sai già come la penso. Non sono del tutto contrario agli e-book, penso solo che sia scorretto quello che di sicuro accadrà. I vecchi libri cadranno nel dimenticatoio, il cartaceo come feticcio di pochi nostalgici. Senza contare la forza di persuasione della tv, che di sicuro convertirà anche i più reticenti. Sarebbe bello se tradizione e innovazione convivessero, ma ahimè non è possibile. Quando gli e-book prenderanno piede, i libri spariranno. E’ un dato di fatto. Come è accaduto con i dischi prima e i cd poi. Ed è un peccato.

    Ti ripropongo il vecchio quesito: su un’isola deserta che fai, ti porti l’e-book reader? E dove lo ricarichi? =P

  3. Stefano Romagna ha detto:

    Valberici: io voglio sperare fino all’ultimo che anche da noi prima o poi arriverà il futuro. Ormai non è più questione di come e se, ma solo di quando. In caso contrario tornerò a leggere in inglese.

  4. Stefano Romagna ha detto:

    Luca: ti rispondo con un’altra domanda. Se vivessi in un appartamento di 50 mq2, con più o meno 300 libri stipati in ogni angolo disponibile, senza un solo centimetro libero sulle ultime mensole rimaste, e con un altro centinaio a fare la muffa in uno scatolone dentro l’armadio, che cosa faresti?
    Ripeto, nessuno discute sull’innegabile bellezza della lettura tradizionale, ma nella vita bisogna anche essere pratici e tenere conto che non tutti vivono in case grandi abbastanza da contenere librerie adeguate (per quanto sia un mio sogno avere una villa con un’ala predisposta solo per quello).
    Non c’è molto da dire. O sei ricco o non sei un lettore vorace. Capisci quindi che non ha molto senso portare come esempio l’isola deserta. Non è pratico, non è attinente.
    Ovvio che se mi trovassi in condizioni di dover scegliere, con me porterei la copia ormai sgualcita de La Storia Infinita, ma sai cosa? Con un caricabatterie solare quasi quasi porterei anche il Kindle, che ha lo spazio per migliaia di altri volumi, si ricarica molto in fretta e ha un’autonomia di svariate settimane. A te invece non vedo molto bene con un baule pesantissimo pieno di libri a rischio di ingiallirsi e rovinarsi per l’umidità. 🙂

    A parte gli scherzi, una soluzione alternativa sarebbe quella di rivolgersi alle biblioteche, prendere in prestito un libro e poi riportarlo, ma in quel caso verrebbe meno la gioia del possesso di cui parlavo prima, e allora preferisco avere una copia digitale tutta mia piuttosto che niente. Capisci?

  5. Eleas ha detto:

    ed eccomi sul tuo bloggolo… credo sia la prima assoluta, ma l’argomento mi ha intreressato.
    Come te sono un amante dell’odore dei libri, della carta sotto le dita, del profumo (sì è un profumo) dell’inchiostro. Ma c’è un ma. Adoro pure la tecnologia. Ora se è pur vero che non si può essere fedeli a Dioe Mammona, dobbiamo ache dire che oggettivamente non è sempre così.
    Ti dirò che l’oggetto lettore di e-book mi è ancora sconosciuto ma sta iniziando a intrigarmi, specie da quando ho saputo che apple sta per sfornarne uno. Conoscendo poco la questione ti chiedo cosa implichi dal punto di vista fruitivo la conversione in pdf dei titoli italiani. Credo personalmente che entrambi i media proseguiranno parallelamente per un po’.
    Poi ci sono sempre le licenze CC, che potrebbero assolutamente aiutare la diffusione dei lettori digitali.

  6. Luca Centi ha detto:

    Stefano, infatti abbiamo ragione entrambi! 😛 Sarebbe perfetto se e-book e libri potessero convivere, a scelta quindi del compratore, però già in partenza si sa che non andranno così le cose. Il primo si imporrà sul secondo.

    PS: ma sai che è davvero sfizioso scrivere in questo editor? Bianco su nero mi esalta da morire. Ok, vado via prima di compromettermi ulteriormente XD

  7. demoniopellegrino ha detto:

    Stefano, grazie del link. Anch’io, come tutti quelli che amano i libri , adoro il rumore delle pagine e l’odore. Ma il Kindle – di cui diffidavo molto – mi ha convertito che nemmeno San paolo.

    Io ho recentemente fatto un trasloco portandomi dietro 680 libri. Non ho piu’ lo spazio neanche per andare in bagno.

    Il kindle ha AFFIANCATO, non sostituito i libri: continuo a comprare sia ebook sia libri fisici. non e’ detto che la vittoria di uno debba far scomprire l’altro. Sono cose che si complementano.

    Poi, c’e’ un altro vantaggio pratico del lettore ebook, ed e’ quando viaggi. Ogni volta chepartivo in vacanza, mi portavo 5-6 libri, che sono svariati chili. Ora parto con il Kindle, con una marea di libri caricati, e decido sul momento cosa leggere. E se poi voglio comprarmi un libro all’improvviso (ed e’ successo), lo faccio senza dover passare dal pc, e senza cercare una libreria (se sei su una spiaggia, l’ultima cosa che hai voglia di fare e’ di alzarti e andare a cercare la libreria…)

  8. Stefano Romagna ha detto:

    Eleas: benvenuto, intanto.
    Sulla Apple, non è ancora chiaro cosa stia facendo bollire in pentola, ma di sicuro non sarà un lettore di ebook dedicato, quanto invece un tablet, una specie di iPhone più grosso col medesimo sistema operativo. Quindi per quanto ne sia fanatico, non credo che ci leggerei i libri. Su iPhone ho già un’applicazione, Classics, ed è frustrante leggere su uno schermo che non è progettato per l’e-link, l’inchiostro elettronico.

    Dal punto di vista fruitivo il pdf non crea magagne di nessun tipo. Il problema vero e proprio è che i lettori come il Kindle leggono solo e book proprietari e che arrivano dal negozio online di Amazon, quindi oltre a essere solo in inglese sono anche blindati, quindi presumo protetti e impossibili da convertire e trasferire su lettori diversi. Quindi a meno di strategie ad hoc per il mercato italiano, il Kindle è forse una scelta prematura. Il Nook ha un sistema operativo più aperto, ma in quel caso il problema è che gli e book in lingua italiana sono generalmente ancora poco diffusi, quindi si rischia di avere ben poco da leggere.

  9. Stefano Romagna ha detto:

    Luca: si chiama evoluzione, e francamente per quanto mi piacesse ascoltare musica su cd, trovo che gli mp3 e i lettori come gli iPod siano molto più comodi da usare in giro. Secondo me è solo necessario abituarsi all’idea, come per ogni cambiamento.

  10. Stefano Romagna ha detto:

    Demonio Pellegrino: esatto, è questo genere di comodità che mi intriga. E avere la mia libreria personale sempre nel palmo della mano, ovunque vada, per me che sono sempre in giro è una manna dal cielo. Speriamo che anche in Italia la cosa si affermi, quantomeno per avere possibilità di scelta.

  11. Naeel ha detto:

    io credo che non si possa fare una statistica di riuscita del prodotto utilizzando come paramentro lo spazio in casa, la maggior parte degli abitanti di questo mondo non sono studenti che traslocano ogni 3×2 (che poi mica te li devi portare tutti dietro!)
    credo che la svolta per il successo di questi nuovi orpelli hi-tech sarà, come sempre, il prezzo. se conviene si compra, se non conviene fallisce. non si può neanche accostare ad altri prodotti teconolgici come pc, i.pod e fotocamere, per un semplice discorso: è diverso il genere di utenti.
    il cellulare, il pc e compagnia bella ce li hanno tutti, cani e porci, mentre i lettori di libri sono sempre e comunque pochi e forse la penuria di libri scaricabili in italiano è dovuta a questo.
    i libri in forma cartacea non spariranno mai, certo forse saremo costretti a farceli stampare su richiesta… 😦

  12. Stefano Romagna ha detto:

    Naeel: permettimi di dissentire, e ti spiego anche perché.
    E’ vero che non tutti si trovano in condizione di traslocare ogni anno e portarsi dietro i propri libri (ma anche lì, cosa avrei dovuto fare, lasciarli al proprietario dove averli comprati?), ma è anche vero che lo spazio è un problema concreto per tutti. Mi sembra una cosa ovvia. Se uno legge a ritmi di un certo tipo, prima o poi la libreria, per quanto gigante, si riempie, e lo stesso vale per le mensole. Il problema, temo, è a monte, perché l’italiano medio legge talmente poco che la questione proprio non si pone.
    Sulla diffusione degli e-book è solo questione di tempo.
    10 anni fa nessuno avrebbe scommesso sugli mp3 e il declino dei supporti fisici. Oggi sappiamo tutti come sono andate le cose. E’ inevitabile. Forse i libri non moriranno mai, e lo spero perché sarei il primo a dispiacermene, ma verranno sempre più affiancati dai supporti digitali proprio come in settori quali musica, cinema e home video.

  13. […] interventi su Kindle, ebook e prospettive dell’editoria. Per esempio, segnalo il post di Stefano Romagna, quelli di Demonio Pellegrino,  del Duca Carraronan, di Sandrone Dazieri, di Francesco Dimitri. […]

  14. Stefano Romagna ha detto:

    Lara Manni: vengo a leggere. Intanto grazie per il link.

  15. […] gratuito, legale e in una lingua comprensibile da tutti. Il futuro è qui, ragazzi. Ne avevo già parlato pur con le mie perplessità, ma dopo tre giorni di utilizzo assiduo posso già affermare di essermi […]

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